Testimone dell’eccidio di 16 giovani fucilati su ordine del Comando tedesco, il signor Mario ci ha concesso un pò del suo tempo per sfogliare con lui alcune delle sue foto. Con orgoglio ci racconta di averne più di 400, di averle affidate a uno storico che ora le custodisce per lui.
Nel suo racconto si può ancora percepire la determinazione nell’opporsi agli incomprensibili soprusi subiti dal regime fascista prima e dall’occupazione nazista poi.
“Eravamo 300 giovanissimi, dai 15 ai 20 anni, pieni di ideali e convinti che la strada scelta fosse quella giusta.” Nell’articolo che ci mostra “in esclusiva” si legge la storia di quei tempi, degli azzanesi e del rifiuto di piegare la testa.
“Da partigiani si dormiva nelle stalle con tutti i disagi. In una vecchia casa di via Vallon a Corva, avevamo creato una cucina. I viveri ci arrivavano dalla gente del paese. La paura era sempre tanta, e veniva dai continui rastrellamenti compiuti dai tedeschi. Erano micidiali, ti prendevano e ti fucilavano.” Quando chiediamo cosa viene in mente pensando al 25 aprile, il signor Mario ha quasi un sussulto di stupore per la domanda, riaffiora la determinazione di quei tempi e in pochi attimi con fermezza ripete la stessa parola per tre volte lasciandoci immobili nell’ammirare la nostra storia che prende vita ancora una volta: “libertà, libertà, libertà“.
Al signor Mario, classe 1930, partigiano a 15 anni, il nostro Grazie.